mercoledì 31 dicembre 2014

Parco delle Sorgenti: “giace immobile”



E' già trascorso un anno da quando è stata solennemente annunciata la fine dei lavori del progetto Sorgenti del Bacchiglione. Un intervento di “riqualificazione ambientale” costato la ragguardevole cifra di oltre 1.600.000 euro; parte dei quali coperti da un finanziamento comunitario. E in parte sborsati dalle finanze di tre Comuni alto vicentini (Dueville, Villaverla, Caldogno) che dovrebbero sovrintendere sull’intera area della Zona di Protezione Speciale del Bosco di Dueville. La conclusione formale dei lavori di cantiere non ha comunque smobilitato l’impegno di quei cittadini che (Legge alla mano) si sono impegnati per approfondire aspetti poco chiari relativi all’effettuazione di alcuni lavori all’interno dell’area e alla sua destinazione d’uso finale. Dubbi e perplessità che sono stati resi noti con razionalità e spirito critico disinteressato, tanto da essere seriamente considerati dagli stessi Uffici competenti della UE. Questi hanno ritenuto legittime e fondate alcune contestazioni, finanche da acquisirle in modo ufficiale attraverso un incontro di approfondimento. In questi tempi siamo inondati di luoghi comuni tesi ad identificare l’Unione Europea come una fortezza burocratica che opprime le istanze dei territori: i cittadini di Dueville hanno invece sperimentato come l'UE possa essere una realtà attenta ai bisogni delle comunità locali; soprattutto quando questi bisogni rischiano di essere manipolati da intenti speculativi e privatistici a beneficio di pochi.

Le numerose richieste supplementari esposte in tal senso dagli Uffici della UE al capofila del progetto realizzato all’interno del Bosco di Dueville hanno, di fatto, messo in standby l’assegnazione dell’area che, abbiamo capito bene, rischia un utilizzo improprio e deviato. Ad alimentare le preoccupazioni di un numero crescente di cittadini, si aggiunge il fatto che dentro l’area del Parco delle Sorgenti ora “giace immobile” un edificio che è la dimostrazione dell’insipienza con cui vengono spesi i soldi pubblici (a maggior ragione quando il fine dovrebbe essere quello della protezione della natura e dell’educazione ambientale). 

Per il prossimo anno ci saranno sicuramente un sacco di “buoni” propositi per quest’area. I cittadini vigileranno perché questa non rimanga uno spazio vuoto o, peggio, dedicato agli interessi particolari di qualche categoria (pescatori/cacciatori). 
Controlleranno che le attività ospitate all’interno del Parco delle Sorgenti siano congruenti con le finalità per cui sono stati stanziati e utilizzati ingenti fondi pubblici: educazione naturalistica e conservazione di specie e habitat a rischio di estinzione. Con l’auspicio che siano seguiti su questa strada anche dalle Amministrazioni locali che, finalmente, possono dimostrare coi fatti ciò che fino ad ora hanno promesso solo con le parole.

lunedì 8 dicembre 2014

Un parco pubblico a "pedaggio"

Il Parco delle Sorgenti continua a far discutere. Riportiamo l'ultimo articolo apparso sul Giornale di Vicenza il 7 dicembre 2014, cercando di chiarire alcuni punti:

1. Si cita una "tavola rotonda", convocata dal sindaco di Villaverla Gonzo, svoltasi lo scorso 2 dicembre tra amministrazioni comunali, provincia di Vicenza, Fondazione per la Cultura Rurale e associazioni firmatarie la lettera di denuncia sullo stato di abbandono dell'area del SorBa.
In realtà, più che di tavola rotonda si è trattato di comunicato stampa. L'associazionismo convocato non è stato interpellato su alcun aspetto, la FCR si è presentata solamente come "uditore" (uditore de che?!) e le amministrazioni comunali hanno raccontato il loro pieno interesse e impegno sul buon uso dell'area. 
Bel modo per aprire un tavolo di confronto!

2. Il project manager Picelli della provicia di Vicenza parla di manutenzione straordinaria dell'edificio ex-peschiera e dell'impossibilità, di conseguenza, di fare un cambio di destinazione d'uso.
Ci si chiede, però, com'è possibile che il completo abbattimento dell'edificio e la sua ricostruzione (vedi foto) siano stati considerati "manutenzione straordinaria", mentre avrebbero dovuto essere classificati come "ristrutturazione".
E infine, perchè cambiare la destinazione d'uso (a più di due anni dalla fine dei lavori ndr) sarebbe, come si riporta nel GdV, "un'azione prematura"??? 
I dubbi, rimangono.

3. Si riporta (parole del consigliere provinciale Gasparella) che la firma del contratto di gestione tra FCR (gestore) e provincia "è sottoposta al report finale dell'Unione Europea", motivo per cui ancora oggi l'area non è gestita.
Ci risulta, invece, che la presa in carico dell'area non sia subordinata alla valutazione fatta dall'Europa, come per altro è riportato anche nel bando per l'assegnazione dell'area. 
Testuali parole dal bando di gara:
"Art. 8 – consegna delle  strutture
1. Le strutture sono affidate in gestione nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano. S'intendono accettate per il successivo utilizzo anche le strutture non ancora ultimate che il Gestore prenderà in consegna  dall'Amministrazione in un momento successivo, non oltre a 31 dicembre 2013."
Perchè allora la FCR non ha ancora preso in carico l'area? Ha forse il sospetto che verranno imposti troppi vincoli a tutela del territorio e della natura?
I dubbi, crescono.

 4. Dall'articolo pare che la FCR sia intervenuta, con le parole di Berlato, nel dibattito mentre, invece, si è presentata solamente come uditore.
Nonostante questo, ci chiediamo da dove vengono tutti questi soldi e quali sono i tanti progetti che hanno in mente. Le amministrazioni ne sanno niente?


mercoledì 3 dicembre 2014

"Al Parco delle Sorgenti si alleverà pesce"

Ieri è apparsa sul Giornale di Vicenza una notizia che farà discutere: emerge, infatti, che l'edificio ricadente all'interno dell'area acquistata dalla Provincia di Vicenza in via Bissolati, e sottoposto alcuni anni fa a interventi di manutenzione straordinaria, NON PUO' OSPITARE ALCUN TIPO DI ATTIVITA' DI EDUCAZIONE AMBIENTALE, quale potrebbe essere l'accoglienza di scolaresche in visita al Parco delle Risorgive.
Perchè? Presto detto: perchè la destinazione d'uso dell'edificio attuale, raso al suolo e ricostruito tale e quale senza alcun interesse al valore ecologico che l'edificio dovrebbe assumere in un'area protetta, è ATTIVITA' PRODUTTIVA (in sostanza avvannotteria), quando tutti si aspetterebbero una più adeguata destinazione a unità immobiliare adibita ad attività culturali senza fini di lucro.
Tutto nasce da un'interrogazione fatta dal M5S al Sindaco del comune di Dueville, chiedendo quale sarà il destino dell'edificio di proprietà della Provincia all'interno dell'area del SorBa.



Cosa capiamo da tutto questo?

1. Che i comuni non dimostrano nessun interesse per una gestione ottimale dell'area, nonostante tutti sbandierino la volontà di valorizzare questo angolo di paradiso tra il cemento vicentino.

2. Che nell'area si preferisce fare attività di pesca e allevamento ittico piuttosto che educazione ambientale e tutela e ripristino della biodiversità, punti cardini dei progetti CE denominanti LIFE+ (ovvero quello che ha finanziato il parco stesso).

 3. Che esiste la reale possibilità di banalizzare un'area di risorgiva, unica nel panorama italiano, a un centro produttivo/ricreativo per pescatori, come invece ce ne sono a centinaia in Italia.