Oh, ma guarda un po' cosa si vedono: le carpe al Bosco!
Se pensavate di andare al Parco delle Sorgenti presso il Bosco di Dueville a
vedere i caratteristici bojoni, godervi l'acqua cristallina che sgorga dalle
viscere della terra e fa ondeggiare una vegetazione subacquea color smeraldo, scordatevelo
pure!
Infatti da qualche tempo, esattamente dopo i lavori di “riqualificazione”, sono
improvvisamente apparsi (o forse sarebbe più giusto scrivere che qualcuno ce li
ha messi?!) enormi esemplari di carpe. E pare si trovino
proprio bene lì, dove al posto dei previsti ambienti di risorgiva, ci sono degli
stagni profondi più di 3 metri adatti, appunto, alle carpe. Certamente possiamo
scrivere che le carpe sono dei bei pescioni, ma ci chiediamo: cosa
diavolo c'entrano con le risorgive?
La risposta appare scontata: niente!
Invece il luogo sembra proprio un ambiente ideale per la pesca sportiva di
questi grossi e lenti pescioni. Vuoi vedere che tra poco arriveranno frotte
di appassionati pescatori pronti a sborsare l'obolo richiesto dai futuri
concessionari (i cacciapescatori dell'associazione "Cultura Rurale")?
Vediamo se ci sarà nuovamente la smentita degli assessori che hanno risposto
ad alcuni cittadini sulla questione pesca al Bosco perché, a ben vedere, il dubbio
rimane eccome!
Ecco come si presentano i laghetti del parco delle sorgenti ricostruiti con
i nostri soldi, e come dovrebbero invece
essere…
Speriamo che i pescatori di Fimon non si fiondino tutti al Bosco con furgoni
e tende al seguito.
Acque cristalline e ricche di vegetazione tipiche del Bacchiglioncello prima della "messa a nuovo".
Vegetazione di risorgiva, denominata Callitrichetum, lungo il Bacchiglicello prima dei lavori.
Ecco un documento dei lavori effettuati al Parco delle Sorgenti. In azione una ruspa nell'atto di scavare a una profondità ben superiore a quella necessaria alle polle di risorgiva.
Ed ecco il risultato finale! Acque profonde, buie e stagnanti, dove invece del marsone Gino ci troviamo la famigliola di carpe.
PS. Ricordiamo che l’Europa,
tramite un progetto LIFE+, ha finanziato la ricostruzione all'ìinterno del Bosco di Dueville di alcuni tipici ambienti di risorgiva. Questi sono identificati da un codice ben preciso (habitat n. 3260) e
da caratteristiche ecologiche specifiche.Le
carpe e le acque in cui vivono non possono rientrare per nulla in questa tipologia di habitat protetto dall'Unione Europea. Che ci sia qualcuno che
ha voluto fare il furbetto con i fondi comunitari?
Nessun commento:
Posta un commento